Ferite profonde di sangue caldo sgorga
all' efferata prova d' ogni dì percorsa,
circolando a stento nell' immediato
regresso, palese tentativo a sopravvivere
attraverso rovi creati all' unisono pensiero.
Sveglio di notte, dormiente di giorno,
preoccupato di continuo stomachevole
all' alba d' ogni sintomatico giorno.
Forzatamente inciso nella sfuggente
notorietà di chi si permette a giudizio,
precario equilibrio nell' afferrare oggi
il succo amaro di ciò che era stato ieri.
Indietreggio, fuggo dalle sfide remote
alché temo conseguenze irreparabili,
ingestione velenosa, faticoso e indigesto
presagio di possibile pregiudicatezza.
M' avvolgo fra le coperte tremante
d' ogni situazione mi metta a disagio,
imprecando e pregando di giungere
ad un nuovo giorno sempre integro
moralmente, di stabile emotivamente.
Farfugliando qualcosa al vento tiepido
di questa stagione che va a incominciare,
dondolandomi distrattamente allegorico
nell' infinitezza volgare in desolati vissuti.
Apparentemente di benestante rigurgito.
Favolette mi racconto continuamente
nel tentativo di risollevarmi a carrucola,
argani e funi resistenti a malapena reggono.
Perdonate il proclama d' ora nebbioso!
Son momenti d' estasi, momenti di tristezza
martellanti nella mia povera testa confusa.
Son quel che sono e di grazia chiedo
comprensione, pazienza nel mio esistere!
21/03/2017 di Sergio Carion
all' efferata prova d' ogni dì percorsa,
circolando a stento nell' immediato
regresso, palese tentativo a sopravvivere
attraverso rovi creati all' unisono pensiero.
Sveglio di notte, dormiente di giorno,
preoccupato di continuo stomachevole
all' alba d' ogni sintomatico giorno.
Forzatamente inciso nella sfuggente
notorietà di chi si permette a giudizio,
precario equilibrio nell' afferrare oggi
il succo amaro di ciò che era stato ieri.
Indietreggio, fuggo dalle sfide remote
alché temo conseguenze irreparabili,
ingestione velenosa, faticoso e indigesto
presagio di possibile pregiudicatezza.
M' avvolgo fra le coperte tremante
d' ogni situazione mi metta a disagio,
imprecando e pregando di giungere
ad un nuovo giorno sempre integro
moralmente, di stabile emotivamente.
Farfugliando qualcosa al vento tiepido
di questa stagione che va a incominciare,
dondolandomi distrattamente allegorico
nell' infinitezza volgare in desolati vissuti.
Apparentemente di benestante rigurgito.
Favolette mi racconto continuamente
nel tentativo di risollevarmi a carrucola,
argani e funi resistenti a malapena reggono.
Perdonate il proclama d' ora nebbioso!
Son momenti d' estasi, momenti di tristezza
martellanti nella mia povera testa confusa.
Son quel che sono e di grazia chiedo
comprensione, pazienza nel mio esistere!
21/03/2017 di Sergio Carion
Nessun commento:
Posta un commento