Voce calma, delicata al sentir
d' orecchio, canto d' usignolo,
mentre tendo la mia mano
nell' afferrar un tuo raggio.
Pallida, luminosa e silente,
guardarti è l' estasi completa,
che in me genera infantili e
dolci ricordi, essenza divina.
Regina del cielo notturno,
or che vegli sugli innamorati
e di te si canta, sussurri di
vergini e sogni romantici.
In questo lago rifletti il tuo
volto, come una coppa dalla
quale bevo il nettare di vita.
Le tue note raccontano di noi
in dimensioni parallele, così
distanti eppur, a noi vicine.
La notte fa a te da dimora,
sul tempo, sulle maree, sui
raccolti, domini e detti legge,
mentre noi, possiamo solo
ascoltare il tuo canto, seguir
le stagioni, evoluzioni lunari.
Il tuo volto illumina l' oscurità,
crea l' emozione d' un bacio
dato alla ragazza più bella,
alle carezze scambiate sotto
le lenzuola ed ai gemiti di
di lei, che mi stringe ancora
nell' attimo di questa unione.
5/04/2010 di Sergio Carion
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