perso nei miei sogni più belli,
preso nell' ascolto d' una musica
immaginaria che rievoca epoche
lontane, fra ballate dei cantastorie.
Una festicciola in abiti d' azzurro
decorati, fiori, sorrisi e gentilezza.
Storie di Cavalieri, di Dame e di
creature leggendarie dei boschi,
che camminano con me sulle note
di esaltanti e temerarie imprese.
Un gioco che si faceva da fanciulli,
crearsi un mondo ideale, fatato,
in cui tutto è possibile e permesso,
dove un manico di scopa può
divenire una spada e una pentola
un elmo d' armatura... solamente
con la fantasia, affronto i mostri
delle oscure regioni degli Orchi,
accompagnato dagli squilli di
tromba e dalle Arpe dei Re Elfi
che mi guidano al di la del mondo.
C'è un confine così sottile fra il
reale e il fantastico, intangibile,
irraggiungibile eppur vicinissimo,
quasi a sentirlo come la carezza
d' una piuma d' Angelo che vola
sopra la tua testa, silenziosa e
così leggera in un battito d' ali.
Le Signore dei Regni incantati,
sorseggiano il nettare dei fiori, e
offrono spettacoli e danze colorate,
coreografie di una notte fiabesca.
Gli alberi frusciano al vento, i fiumi
corrono vivaci assieme agli Unicorni,
Il mio sogno va terminando, or che
mi avvio verso la realtà d' ogni dì.
12/04/2010 di Sergio Carion
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