29 giu 2015

IL CANTO DEL FRINGUELLO

Sempre presente nel mio cuore,
come un violino, che mai, cessa
di suonare un delicato lamento.
Qui e ora vigile, son vivo e desto,
sorseggio l' aria d' un meritato
albeggiare fra verdi scorci.
Bevo l' acqua nel firmamento
splendido, fra fuochi fatui e
raggianti esplosioni supernova.
Il soffio del tempo che indietro
m' accompagna, regressione
del mio Sè divino, all' albori
d' una stella da poco nata.
Vesto d' alberi e foglie umide,
di innocenti setosi desideri,
e di note lucenti scritte a fuoco.
Sento il canto d' un piccolo
angelo, d' un neonato in cerca
dell' esister e scopo nel mondo.
Un fringuello che fra le mani
mi si posa, un dolce sollievo,
un richiamo di ciò che ero.
Or t' accarezzo mite creatura,
forte nel cuor, figlio del vento.
T' accolgo nella mia casa
messaggero del mio cammino.
Ti rendo grazie del dono
che mi poni, piccolo essere!
La tua voce odo, culla la mia
anima a volte pesante.
le tue ali son le mie, la tua
voce, riflette i miei pensieri.


30/06/2015      di Sergio Carion

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