8 set 2014

RESPIRA SOTT' ACQUA

Quando dico hai il veleno
nel sangue, t' avveleni dentro.
Quando non senti la mia voce,
rimani ceco all' evidenza.
Ti chiamo per nome e m' ignori,
nascondi il viso fra le mani,
indossi maschere di terra cotta.
Odi i mio grido, ti chiudi dentro,
serri la porta, impenetrabile,
ti nascondi dentro la tua stanza.
Come un uccello inesperto,
non spicchi il volo, hai paura!
Respiri sott' acqua, soffochi,
non vuoi riemergere, anneghi.
Cadi ad ogni mia spinta,
non resisti, ne resti in piedi.
T' ammonisco, chiudi le spalle.
Perché mi chiedo, non piangi?
Senti il tuo cuore che batte,
ascolta il tuo lamento, vivi!
Abbatti quel muro spesso metri,
esci da quel guscio impenetrabile!
Sono io che ti parlo, io sono te!
segui il tuo istinto, togli il mantello,
cammina sereno sulla' erba fresca.
Sei ancora sul quel dirupo,
vuoi tuffarti nell' infinito, prova!
Sei consapevole, ora, un dì di più.
Ama te stesso e il cucciolo in te.
Non pensare c' io ti voglia male,
ascolta il saggio, sii temerario!
Sott' acqua stai bene, te difendi.
Ma… permettiti di sentire l' aria,
di sopravvivere e rinascere ora.
Come una creatura millenaria
vivi, con un soffio di vento vola! 


8/09/2014         di Sergio Carion

3 ago 2014

L' ESTATE CHE NON C' ERA

Guardo il cielo, solo nuvole,
sembra nascondersi, timido,
non vuole uscire questo sole.
Nord e centro, nulla da fare!
Dal Maggiore all' Adriatico,
sembra un teatro di fulmini
e tuoni, misto acque agitate.
Quest' anno sembra uno scherzo,
una burla del tempo per i turisti.
L' estate non vuole arrivare,
dandoci assaggi e dei rovesci.
Oggi il mare é ombroso, brutto,
il vento agita il mio equilibrio.
Dov' é la stagione delle spiagge
affollate e degli ombrelloni?
Oggi descrivo una vacanza
molto strana, non é la prima.
Ma c......o, che rottura piena!
Faccio il punto della stagione
e mi accorgo, in questo istante,
di un estate che non c' era.
Forse vuole attendere, timida!
Farsi desiderare come non mai!
Mi godo i resto della vacanza,
fra alti e bassi e vado a spasso
con e senza il mio ombrello.
A piedi o in bicicletta, cerco di
adattarmi a questo tempo matto.
Dopotutto, che si può fare?
Mica si può decidere del tempo!


3/08/2014       di Sergio Carion  

13 lug 2014

BUSSA ALLA MIA PORTA!

Giorno dopo giorno, m' abituo all' assenza,
senza farmi sentire, nessuno m' ascolterà.
Alterno il riposo al lavoro, la sete alla fame,
trascorro il tempo secondo dopo secondo.
Ci sono momenti, in cui, a te ripenso.
Momenti in cui, lo sguardo mio si perde.
Le percezioni tento d' ampliare, di sentire
oltre la barriera che separa dall' oblio.
Mi chiedo: dove sei, che fai e con chi sei?
E' come un rincorrere l' orizzonte, li é,
davanti, così vicino e irraggiungibile.
Molte domande, molti perché non chiari.
Sembra ieri d' averti salutato, tre mesi
son passati dal tutto ultimo sorriso.
Spero in un messaggio, una tua visita.
Quando vuoi, senza impegno, bussa…
Passa da queste parti, mandaci un saluto.
T' aspettiamo ancora una volta, fra noi.
Fai uno squillo, un' delicato abbraccio.
Quando vieni, bussa tranquillamente!
La mia porta, per te, sarà sempre aperta. 


13/07/2014                    di Sergio Carion

16 giu 2014

SORSI DI ROSSO A CASTEL DAL POZZO

Una memoria venuta dal passato,
sotto le luci notturne, splendide.
Atmosfera dal profumo di glicine,
l' ebbrezza bipolare di quest' ora.
Immerso, avvolto dalle mura
d' un antico Maniero, respiro aria
e canzoni d' un tempo che fu!
Vivo il momento, assaporo istanti,
sorseggiando questo vino rosso
dalle tonali, limpide sfumature.
Romantico riflesso, dal sonoro,
intimo cuore d' un rozzo poeta.
Qui mi sovrasta il cielo, lanterne
accese, colori caldi, silenzi estivi.
Nel ricordo di colei, che leggende
narrano, d' un amore sofferto.
D' una pena vissuta nell' ombra.
La fanciulla promessa al demone,
privata del proprio angelo, morì.
Appassionato del canto dei grilli,
mi soffermo, sospeso nel tempo.
Rifratto nel rubino disciolto qui,
come il riflesso della luna, occhi
d' un ritratto immobile, espressi
nel pianto della storia signorile.
Ella e il suo sguardo mi toccarono,
lasciandomi un senso di malinconia,
nel bicchier vuoto c' abbandono.
A passi lenti m' avvio all' uscita,
tornando sulla via di casa.
La sua vicenda m' ha emozionato.
Il ritratto di Donna Barbara,
da Castel Dal Pozzo, m' osserva.


16/06/2014          di Sergio Carion 

5 apr 2014

IL VUOTO DELLE COLPE

Ricordo le mie battaglie, tu eri
il mio traguardo, la mia pazzia.
Sembra un brutto sogno, scherzo
di pessimo gusto, sei andato via!
Vivo l' istante, un lungo tormento,
via di fuga che non so trovare.
Un vuoto intenso osservo in me,
una spaccatura nel mio cuore.
Una fenditura nella mia anima
che non riesco a cementare.
Tanta rabbia, sensi di colpa,
un' obbiettivo senza significato.
Rivedo il tuo volto, egoisticamente
ti rivorrei fra noi, egoisticamente,
non riesco a lasciarti andare via.
Cammino da solo, la compagnia
non mi conforta, piango, impreco.
Pace non so darmi, rimpiango te,
il nostri litigi, le incomprensioni.
Mi manchi papà! La maschera
cade, l' umore é nel fango, buio…
il mondo mi crolla addosso,
l' impalcatura cede, io, le macerie.
Guarirò col tempo, ma ora soffro,
i progetti mi scivolano addosso,
l' entusiasmo é come nebbia.
Sembra un brutto scherzo, beffa
del destino, un miracolo mancato.
Dammi un consiglio, una scossa!
Fra gli angeli, tu, puoi aiutarmi?


5/04/2014         di Sergio Carion

24 mar 2014

SE NE ANDO' COI CILIEGI IN FIORE

C'é tristezza nel mio cuore, 
un tripudio di confuse emozioni.
La speranza se ne andata,
quando la tua luce s' é spenta.
Ora scrivo, racconto del tuo
breve regno su questa terra,
su cui hai lasciato una traccia
indelebile, negli animi nostri.
Hai lasciato questo mondo,
spiccando il volo fra gli angeli.
Oggi ti ricordo come un Lord,
nella tua regale presenza.
Coi ciliegi in fior te ne vai via,
nel vento freddo di questa notte.
Spero di sentir la tua presenza,
oltre il vuoto che m' avvolge.
Stammi sempre accanto, vola
come un cigno su di un lago!
Sii presente fra noi, invisibile,
parlami nel sonno confortevole.
Dammi la forza di riemergere,
di risalire quella scala ripida.
Dammi i consigli più preziosi,
sii una guida nelle mie azioni.
Cercherò di sorreggere l' ali
dei miei cari, esser coraggioso
dovunque sia necessario.
Oltre le nuvole ora alloggi,
avrai residenza nell' eternità.
Sarai sempre nei nostri occhi,
ora che, non sei più fra noi.
(Ti voglio tanto bene Papà!). 


23/03/2014        di Sergio Carion 

28 feb 2014

CIO' CHE DAL CUOR RIFUGGI

Sentenza unanime di rabbia
protesta del interiore supplizio,
sei solo e perseguitato dalle
tue paure e distruttive ansie.
Senti il richiamo, non porgi 
l' orecchio, barrichi l' anima
in oblio silente nell' eternità.
La luce ti sfiora, ugualmente
fuggi, indietreggi alla carezza.
Il cuore t' invoca e supplica 
l' attenzione tua, rimpiangi
il passato, non vedi il futuro.
Fermati, attendi il momento,
respingi la subdola mente!
Respira di vitalità, accogli
il suo soffio. Concedigli di
donarti una nuova speranza.
Il cuore non giudica, è amor
allo stato puro, l' essenza del
vuoto e del volo sublime.
Accedi al suo canto e canta
con lui. Sii nuovo e maturo,
con gli occhi d' un bambino.


1/03/2014     di Sergio Carion

9 feb 2014

LA CENA E' SERVITA!

Mi siedo a tavola sereno, guardo,
leggo il menù, scelgo le pietanze,
nulla di speciale, sperimento ciò
che mi si offre, primi e secondi.
Sono al termine delle mie scelte,
il cameriere prende la comanda.
Proposte intriganti, piatti locali,
portate esotiche, specialità loro.
Il vino é già servito. Un rosso e
un bianco, carne, pesce e dolci.
Arriva il carrello delle portate:
Per cominciare, uno stufato di
ricordi nostrano, seguito dalla
nostalgia con contorno di patate
malinconiche in salsa di lacrime
agrodolce e puré di apatia.
Dimenticavo il primo piatto!:
Minestra riscaldata di delusioni,
emozioni e contraddizioni in love.
Secondi e contorni continuano:
Spianate a scendiletto, ricoperte
di vergogna, mancanza d' orgoglio 
e sentimenti infranti in poltiglia.
La cena dai sapori misti e speziati
mi lascia un senso di pesantezza.
Ci vuole un sorbetto per sturare!
Or siamo al pesce di stonatura,
servito con verdure d' amar sospir
e pianti nascosti al buio.
Frutta, dolce son la parte migliore:
profitterol alla crema di mandorle,
sant honorè d' abbracci e carezze.
millefoglie d' amicizie sincere
e sacher tort comprensiva e gentile.
La serata é stata un percorso
di sensazioni vecchie e nuove,
dal grigio cupo al sole rigenerante.
Una cena da Chef, priva di pecche,
capolavori culinari ed emozionali.
Questa é la vita, questi i trascorsi!
da qui si prosegue, da qui si cresce.


9/02/2014             di Sergio Carion

28 gen 2014

APPUNTI D' UN NUOVO VIAGGIO

Come sempre m' appresto, m' affanno,
cerco un punto di fuga, velo temporale.
Rileggo, trascrivo, fluiscon le mie idee,
mi dirigo verso l' ignoto, m' incammino.
C' è un momento in cui m' immagino
altrove, taglio la corda dalla routine.
M' immergo nei sogni più fantasiosi,
rincorro panorami perduti, orizzonti
vivaci, spicco il volo oltre l' infinito.
Sento di partire, d' andare lontano e
qui mi ritrovo sempre, oltre la cortina
d' una nebbia grigia, io voglio andare.
Vi sono interferenze nel programma,
prendo appunti mentre solco i mari,
m' accingo ad' esplorare, vegetazione
d' una natura sempre viva, armoniosa.
Faccio la valigia, prendo l' autobus,
verso un mondo avventuroso, oh si…
oggi mi dissocio da quel che è regolare,
stacco il telefono ne voglio intrusioni.
Son andato oltre il portale dei sogni,
la mia vacanza mentale va a cominciare.


29/01/2013                     di Sergio Carion

16 gen 2014

LO SPIRITO DELL' ARCO BOSCOSO

Guardo lontano, oltre il mio balcone.
D' un tratto vengo trasportato via!
Son immerso in un lungo sentiero,
in una casa fatta d' aria e foglie.
Si ode la musica, un sussurro
di note quasi impercettibili, io….
voglio vedere, scoprire l' incanto.
Passeggio nel bosco di lanterne,
s' alternano dal bianco al rosso,
luce riposante e rinvigorente.
La melodia sembra seguirmi,
si fa sempre meno distante,
più intensa. Dolce, incede in me.
Incredulo vedo la sua meraviglia,
una damigella dall' abito etereo,
uno spirito, suona quel violoncello.
Son ipnotizzato dal quel motivo
di tanta bellezza, le foglie danzano,
coprendola come un mantello.
Chi sei? Chiedo con insicurezza.
Non risponde, sorride cantando.
Che meraviglia, dono inaspettato!
la mente segue il movimento d' arco
c' accarezza le corde dell' amore.
Sembra parlare quello strumento,
danzare con le foglie multicolore.
l' essenza inebriante di muschio,
calendula e erba fresca, mi culla.
Se potessi sostar, ascoltar ancora,
mi pregerei dei suoi colori.
Ma, è tempo di tornar al mio via.
Così, conservandone il ricordo,
racconto in versi miei, l' accaduto.
Rendendo partecipe il mio pubblico
dell' estasi provata, un momento 
dal sapore unico e rinfrescante.  


16/01/1014            di Sergio Carion

11 gen 2014

IL FIORE DELL' ODIO

Grande rabbia, ribolle il sangue,
uno spinto desiderio distruttivo.
Gli occhi si gonfiano, rigettano
sangue, rossi come il fuoco.
Prevalente potere del rancore,
sadico pensiero di vendetta,
violenza e dolore altrui inflitto.
Forza senza freno, furibonda
caccia alla preda, genocidio.
Terribile risorsa della mente,
artefatto d' evoluzione errata.
Cresce nella terra e nel cuore,
un cancro d' elevata espansione.
Interiore, riflesso sulla  umanità,
un fiore nero, infestante tumore.
Odio è il suo nome, vile l' intento.
Catastrofe d' immensa virilità. 
Guardiamoci dal suo inganno!
Poiché rende schiavi, sue pedine.


11/01/2013       di Sergio Carion 

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