29 set 2017

SPLENDORE

Specchio e limpido riflesso
dopo un trucco rimosso
dalla finzione introdottavi
ad apice del cambiamento.
Rischiaro di nuova luna
sul lago ripulito da foschia,
respirando intensamente
aria pulita, rimbombando
la tua voce nella vallata
di una terra ora rinata.
Spalanca le tue finestre,
spiega le ali al tuo volo
tanto desiderato, capovolgi
gli eventi al tuo volere.
Potere ritrovato, chiamato
a gran volta sopra il cielo,
splendore agli occhi
di quel bel vedere, sapere
versato nella tua coppa.
Giaci riposato sulle foglie
ondeggiando al vento,
recitando il tuo poema
d' immenso libertino.
Piano piano ti sposti
da una fronda all' altra
in silenzio, senza fatica.
Libellula sospesa nell' etere,
Cigno a volteggio d' acqua
e richiamo d' essenza viva.
In te mi fondo serenamente
nebulosa multicolore!
Da te riemergo brillante
all' alba d' incredibile Era.


29/09/2017    di Sergio Carion

28 set 2017

IO TI PERDONO!

Senza paura ne ripensamenti
mi rivolgo a te essere divino,
tu che viaggi al mio fianco
nella gioia e nel dolore, puro
e innocente spirito ribelle.
Errori commessi, tappe fatte
in un percorso mai semplice
e colmo di ostacoli, perdono
prediligo di indossare
da oggi in poi, recitandone
le strofe come una preghiera.
Ti amo, ti sorrido e abbraccio,
di te faccio la mia compagnìa
in questa avventura di vita!
Chiamandondoti per nome,
un suono delicato e vibrante
dall' accento forte e deciso.
Chinato, porgendo la mano,
risollevandoti dalla polvere
intraprendo questa magia
chiamata esperienza unica!
Partecipando agli eventi,
sconvolgendone le azioni
in un proclama di saliente
pace e armonia interiore
nell' affrontare nuove sfide.
Una leggerezza appagante
mi riprometto di ritrovare,
riprovandone gli effetti
benèfici di cui mi privài.
Un aspetto, vertigine che sia
mi permetto di sperimentare
perdonandomi per mancanze
e delitti rivoltimi contro.
Lascia andare le brutture
di questo tempo fatiscente,
già che in te vi é bellezza!


28/09/2017        di Sergio Carion

24 set 2017

MESSO IN DISCUSSIONE

Chiacchiere, illusioni, convinzioni
portate all' esasperazione, contesto
del quale si potrebbe fare a meno
solo analizzando, ascolto attento
nel sospetto di possibile alterazione.
Un che di troppo fa male reagire,  
creando scompiglio nell' ambiente
equivoco, incrina un bel rapporto.
Un semplice fraintendimento
al quale viene rincarata la dose
di un incendio appiccato da tempo.
Scatto di impulso per un non nulla,
aggressione d' incoscente prossimo.
Questo impellente bisogno di difesa,
sempre sotto assedio, rendendosi
impenetrabili al mondo esterno.
Una contradizione dopo l' altra
rimangiandosi parole già dette,
scagliare un dardo nascondendosi.
Spesso ci si cade immergendosi
fino alla testa, reazione volontaria
data d' un programma installatoci
anticamente, obsoleti preconcetti 
creati dalle vecchie società evolute
in malo modo, base di separatismo.
Nel presuntuoso mio mi direi
migliore del resto della massa!
Rendendomi conto della mancanza
di chiarezza persistente nell' animo
mi rimetto in discussione, sapendo
che, il miglior modo di apprendere
é nel silenzio interiore e nella attesa.


24/09/2017               di Sergio Carion

21 set 2017

BAMBOLE IN PASSERELLA

Denominazione di origine incontrollata,
non protetta, sotto protettore e sfruttatore
pronto a comprare, vendere, rivendere
carne al miglior offerente nel lusso
di un commercio illecito e brutale.
Ragazze bambine o giovani donne
prese alla vita, costrette a fare la vita
in uno scenario decadente, protratto
al profitto di chi vuole approfitarne.
Schiave presentate all' alta società,
debuttanti nel mondo della finzione,
bisognose d' affetto, bambole illusorie.
Pagamento anticipato alla prestazione,
prese di mira da nuovi acquirenti
al momento e indotto piacere perverso.
Una dimensione di novità accattivanti,
mercato liberale e libertà sottratta
alla luce di chi poteva avere di meglio,
sostanza di polveri e colori seducenti.
Chiamate dal primo capitato, sorriso
compiacente a potenziali interessati.
Una rinomata scelta di giochi erotici,
possessioni, percezioni del piacere
offerto forse volontariamente, non so…
da professioniste del sesso trasformate
in merce da vetrina, contratti convenienti,
distribuzione su larga scala e traffici
di dimensioni smisurate e sconosciuti.
Senza nome, senza età, trasformiste
all' occorrenza, servizio impeccabile.
Dignità rubata, creatasi una nuova
dipendenza di facili costumi, nudità
senza ritegno ne riguardo al loro cuore.
Hanno molte sfumature, sono lucciole
sulla strada, nei bordelli, in case
fatiscenti e appartate nei sobborghi.
Immagine di un folklore ripetutamente
visto, sentito, provato in prima persona.
Fate ignoranti o Signore della lussuria!
qualsivoglia definirle… concubine alla
mercé di imprenditori e uomini di potere,
guidate dalla necessità di sopravvivere.


21/09/2017                  di Sergio Carion

18 set 2017

QUEL SENSO CHE MI SFUGGE

Radicato a malapena nella realtà,
presente, forse, non del tutto…
mi permetto di riflettere su possibili
risvolti e dettagli di merito caso
in vita senziente, intrapreso viaggio.
Cerco quella chiarezza nell' oggi
anche se questi s'é già fatto ieri.
Posizione scomoda la mia, orché
sentendomi confuso e fuori rotta
preimpostatami da tempo, rovescio
l' esistenza sottosopra nell' anche
fosse un nuovo capitolo da scrivere.
Cammino, ho la testa fra le nuvole
d' inconcreto mito indossatomi,
dandomi la zappa sui piedi, boicotto
la serenità spettante, una scintilla
riaffiorata dalle macerie pesanti
nell' intorno, desolato mio paesaggio.
Nonostante anni, presunta maturità,
sono sempre lo stesso pensatore
dagli appelli mancati, deduzioni
incredibili, all' ascolto poco chiare.
Difficile farmi capire dalla massa,
quando sò di non essere l' unico
rinchiuso in una scatola ermetica.
Peplesso, per carità nulla di male!
Solo un accenno di malinconia
in una casa che non sento più mia.


18/09/2017          di Sergio Carion

17 set 2017

CAPSULE DI EMERGENZA

Risvegliato da un lungo letargo
e insoddisfacente inutile sonno,
mi rialzo a forza sulle stanche
gambe, a malapena reggono.
Mi chino nel raccogliere stracci
di una recente vana esperienza,
inciampo nel drappo scolorito
che ai piedi mi si avvolge.
Impreco tentando di sollevarmi 
e rovinosamente ricado esausto.
Come inghiottito dal fango,
torbido sentiero, odore stantìo.
Avanzo a carponi, faticosamente
trascinandomi, intorpidito dentro.
Sto vivendo un incubo astratto
dal quale non riesco a uscire,
una teatrale danza macabra
dalle sfumature poco piacevoli.
Con un sasso infrango il vetro,
si rompe esplodendomi addosso
con un devastante boato.
Stordito dal gran frastuono
mi trovo catapultato in acqua,
galleggiando nel chiaro abisso
trovo la forza di nuotare, adesso,
scoprendo un punto sicuro
riemergo dalle fredde fauci
di un perfido e sadico Morfeo.
Forse in salvo, forse in trappola,
percepisco la risata divertita
in cui é pronto a trascinarmi,
ancora una volta, nel suo grembo.
Chiedo aiuto e ricevo un famaco,
una capsula di emergenza
mi riporta nel giusto luogo,
nel quale, notevolmente rinsavisco. 
Facci caso quando mi guardi!
Non vedrai la mia lucidità, ma,
l' illusione di chi si crede guarito!

(dedicato ai malati di depressione)


17/09/2017         di Sergio Carion

14 set 2017

NON TOLLERO PIU'!

Fiamma ardente in pregiudizio,
arcaica metafora stampatami
addosso, sguardo offensivo
trafigge i miei buoni propositi.
Quanto spreco di tempo nella
fase altruistica in me disponibile.
Quantomeno un grazie sarebbe
lecito e apprezzato dai cafoni
quali siete, indescrivibile senso
di nausea fa capolino a rabbia,
inesauribile energia travoltavi.
Cerco un senso in ogni cosa
ed ora, rendendomi conto di
quelle malignità riservatemi,
spesso seguite da sogghignate
battute di spirito irriverenti.
Chi credete io sia, che volete
vi risponda da ora in poi?
Viltà ripagata a giusto modo,
rigirandovi la frittata bruciata
e consumandovi nella cattiveria.
Sappiate che fortuna cambierà,
voltando le spalle al più furbo!
In difficoltà voglio vedervi,
riderò a crepapelle guardandovi
strisciare cercando un pò d' aiuto.
L' AGNELLO in LUPO tramutato,
non sopporto ne tollererò più!


14/09/2017        di Sergio Carion

5 set 2017

LACRIME INCOMPRESE

Gocce giunte dalla montagna
in altezza, posate sull' acqua
rigando il volto innocente
di chi cerca il tuo ascolto.
Un sussurro dalla foresta
agonizza nella amara laguna
di pianti isterici, suppliche,
volti sopravvissuti al dolore.
Una danza malinconica presa
alla stanza dei rifiuti e tormenti,
cuori trafitti dalle menzogne
di sordi e ciechi, misuratori
di meritocrazia e ipocrisia.
Reciso nell' intimo d' anima
rinneghi ciò che sei, amore
reso sterile dalla popolanità.
Muto grido, sapienza inutile,
cruda morte e assenza di vita.
Mostrar a chi chiude gli occhi,
aprirsi a chi sbatte la porta.
Una verità detta e mai creduta
nella sua interezza, reclusione
di vocaboli dall' accento buio.
Nudo a te dinnanzi, coperto
di vergogna e insicurezza
poiché sò, non comprenderai.  


5/09/2017      di Sergio Carion

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