26 lug 2010

VENDETTE PERSONALI/INUTILI

Una parola che è più tagliente d' una
lingua di coltello, insensata, collerica,
lacera l' anima di chi ne fa uso.
Sentimento potente, autodistruttivo,
dolore accecato dal dolore, tristezza
soffocata da un cuscino, perforata da
un proiettile, che va dritto al cuore.
Vendetta, figlia di Pazzia, premeditata,
istintiva, amara, avvelena la mente.
Un' arma a doppio taglio, non è detto
che serva a qualcosa, a ridarti ciò che 
è perduto per sempre.
Vendetta è un piatto, va gustato freddo,
mentre il gelo rimane dentro di noi,
infinito e mai sazio del nostro soffrire
per qualcosa che ci è stato tolto.
Brutale, maligno anatema,
da piacere nel momento dell' atto,
lascia perennemente vuoti, dopo.
Un' alternativa di cui, sicuramente
si può fare a meno, dato che, in ogni
caso, porterà a nulla di costruttivo.


26/07/2010               di Sergio Carion

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