10 apr 2010

TIC TAC (L' OROLOGIO)

Dodici numeri su un quadrante,
lancette e mille preoccupazioni.
Il tempo che c' imprigiona in una
esistenza schematica, abituandoci
ad agire, programmare di continuo,
senza fare una sosta con noi stessi.
Una grande invenzione l' orologio,
una macchina infernale, che senza
renderci conto, ci controlla uno
dopo l' altro, incatenandoci alle ore.
Siamo schiavi del progresso e del
frenetico ticchettio d' una scatola
che ci condiziona la vita e riduce
le nostre importanti pause interiori.
Spesso ci si concede un momento
di dissocio dalla realtà meccanica
che molte volte ci toglie il fiato,
come un ultimo bacio dato alla
stazione, mentre un treno sta per
partire e con la fretta nel cuore
non si riesce mai a dirsi tutto, e
a condividere un piccolo istante.
Dannato aggeggio ad ingranaggi!
Quante opportunità, destini persi,
per riuscir a stare dentro i tempi
di consegna, di viaggio e lavoro.
Mi piacerebbe fermarlo anche un 
micro secondo, se mi permettesse
di guardare meglio un piccolo fiore
ed apprezzarne di più la bellezza.


10/04/2010          di Sergio Carion 

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