16 apr 2012

LA SOLITUDINE DEL PENSATORE

Quanto ti perdi nelle fantasie,
nell' inconscio desiderio d' un
essere felice fuori di prigione?
Chi sei quando voli libero,
mentre i tuoi sogni, cadono
nella rete d' un pescatore?
Angelo caduto nella tristezza
d' una incessante riflessione.
Sei così bello nella serenità
d' un sorriso di fiero amore,
quando accarezzi la luna
nelle notti prive di pioggia,
ove le tue lacrime son perle.
Qual' è il tuo nome, poeta
dalla pelle d' odor selvaggio?
Sciogliendoti nell' abbraccio
di foglie verdi, brividi sfiorati
dal vento nell' immaginazione.
Dove sei e dov' è il tuo cuore
nel mare desertificato dalla
solitudine, di te, pensatore?
Perché piangi senza lacrime,
soffocando passione, ebrezza?
Cercando di sostenere, solo,
una fragile struttura di sale. 


16/04/2012    di Sergio Carion

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