19 set 2016

GENTIL SOLEDAD

Come un pianto nell' acqua
ti sento vicino al mio cuore,
senz' ali per via volteggiar
nel crepuscolo che t' avvolge.
Semplice ironia delle parti,
nel desiderio, fatuo destino.
Seguir te nelle prigioni buie,
nel tetro atrio di un Teatro
spoglio, dalle anguste tinte.
Fra le mie braccia Soledad.
Sentinella dal volto dipinto,
Pierrot di bianco e nero.
Gocce di resina dalla tua
dura corteccia, risplendono
d' oro al pallore della luna.
Rincorrendoci perennemente
senza sosta, senza tregua.
Occhi di lume, fioca luce!
Appannato dalla pioggia
che scorre su di un vetro
rovinato, vecchio e opaco.
Sempre al mio fianco sei,
in ogni mio teso respiro.
Soledad che m' accompagni
lontano, verso il tramonto.


19/09/2016       di Sergio Carion

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