TERMINAL (1)

Menzione di un piacevole ricordo
la cui fonte prese forma addietro
in ambiti inconsci dell' attenzione,
simpaticamente ricorrente in me
l' eco suadente di un viaggio
da tempo desiderato e realizzato.
Una piattaforma di sollevamento
sempre mobile, dinamicamente
parlando in volo verso Oriente,
mi raggomitolo nell' ampio tepore
di un Sole cocente, na timida Luna
dalle sfumature al profumo di Loto.
Volteggiante tramonto conosciuto
dal cielo si levano nuvole bianche
ad altezze vertiginose, al pallido
veleggiare di uccelli multicolore 
si ode soffio di vento atmosferico.
Guardo dagli oblò le grandi ali
virare nel vuoto d' astri sottostanti,
salutando momentanee certezze
m' avventuro in dimensioni astratte,
ricordando testi scritti tempi or sono 
fra pagine di un giovane quaderno.
La vita in qualche modo mi ci porta,
mi trasportano le fiere speranze,
mi ci ritrovo d' improvviso stupore.
Scenari d' un calendario fotografico
qui mi si para in fronte, maestoso
ologramma di per se realistico,
fra l' altro, d' aspetto imprecisato.
Ciò che é bello mi ha sconvolto
di grandi sorprese, occhi sgranati
d' incredibilità all' aperto sipario.
Da qui son partito verso il mondo
di buone aspettative rivelatesi
un trionfo di misture variopinte.
Il destino mi ci ha portato piano
dalla mia terra a quella di Gautama.
Son tornato dagli alloggi regali
conservandone il più prezioso
dei tesori, dalla Corona al Palazzo.
Oggi ti racconto l' esperienza amata
di un Leone tornato alla sua casa,
un pizzico di spezie allietò l' anima.
Dal Terminal (1) rivedo l' India,
dal mio cuore mai se ne andrà!


3/05/2017           di Sergio Carion