18 ott 2016

IO COME CIPOLLA

Strati di carne sovrastante,
bucce di anima sommerse
sotto squame di apparenza.
Scendo le scale fino in fondo
al pozzo, dove m' aspettano
l' interrogativi meandri miei,
nel riconoscer in profondità
la scintilla della sorgente
da cui provengo e tornerò.
Sfoglio, mi spoglio ancora
oltre la maschera di creta
a cercar il celato io sono.
Con calma, cautela ripongo
passo dopo passo l' incerto
volteggiare di frasi maldette,
l' intollerante scudo dell' Ego
che atrofizza il sincero cuore.
Dal sapore dolce e piccante
rivedo ogni mio aspetto
come cipolla dall' avvolgente
e aspro bulbo bitorzoluto.
Scavo e sbuccio il mio velo
di credenze, rigore imposto
e ferite infertemi volontarie.
Viaggio verso il confine mite
ritrovandomi in mare aperto,
lavandomi dell' ipocrisia
dell' uomo, rigenerandomi
in spirito e nuovo involucro.
Cerco trasparenza racchiusa
fra macerie, nel ripostiglio
del mio assopito essere nato.
Interno, interiormente ricco
e pronto alla condivisione
delle conoscenze arcaiche,
nel tornar nuovo nascituro,
in grembo dell' illuminato. 


18/10/2016       di Sergio Carion

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