22 mar 2010

NEL BOSCO SACRO DELLA DEA

Oh madre della vita, Signora
delle antiche querce, dea di noi
che t' amiamo e in te riponiamo
il nostro destino di fanciulli tuoi.
A te dedico questa melodia di
voci e note dei popoli antichi,
che nei ricordi della notte vivono,
or che navigano, andando verso
l' isola sacra di Avalon, dai loro
padri e dalle loro bianche spose.
Attraverso l' ampio lago nebbioso
che mi porta alla deriva, verso te,
cullandomi dolcemente, remando
in queste acque sospese nel tempo.
Nostalgico, attraverso il bosco di
betulle e fiori bagnati di pioggia,
con il fruscio delle foglie al vento,
e il delicato battito d' ali delle
Fate, che festeggiano in allegria.
Tu, ora, mi prendi per mano e
mi conduci al cospetto del saggio,
immortale Re Sovrano, che mi
consacra Cavaliere dell' eternità.
Ho raggiunto la felicità, sublime
rinascita del mio io, ora libero.
Compagna della speranza mia,
candida colomba infondimi il
coraggio di spiegare le mie ali,
e volare verso il salone degli dei.

22/03/2010         di Sergio Carion



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