9 apr 2017

ECHI DAL PASSATO

Amica mia dall' animo gentile,
di te risuono in lontananza
poiché rinchiusi l' immagine
di uno spirito sensibile ancora
fragile, fra le sabbie scorrevoli
di un passato c' ad oggi bussa
prepotente dalla mia mente.
Echi e voci in lontananza
s' affacciano sull' uscio antico
della persona che oggi sono,
ricordandondomi dolcemente
il fanciullo perduto al tramonto
di quel tempo fuggito sull' onde
di Oceani caotici in solitudine.
Madre incantevole, semplice
e ingenua nell' umile trasporto
d' amorevoli carezze non date.
La tua voce rimbomba in cuor
mio confuso, riassestandomi
da un cammino in sofferenza,
soffocandone il sensibile tatto
oramai reciso a distante paura,
chiuso, senza pietà irrigidito.
Un boato ad alte proporzioni
mi insegna che vulnerabilità
mai significa essere deboli!
Sprecandone preziosi istanti
mi feci arido, indispettito dalle
problematiche e ripercussioni
in odierne malintese intenzioni.
Voglio ancora respirarti donna
al manto stellato di una notte
piena di sogni e speranze inattese.
Riaprendo e scoprendo pagine
ancor da scrivere nel tuo diario.


9/04/2017         di Sergio Carion

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