11 apr 2017

VEGETAZIONE RIBELLE

Si stratifica, riempie ogni angolo
del nostro mondo e i nostri cuori
cantano con lei l' essenza vitale.
Madre dei Giardini, dei Bambini,
di grandi Foreste incontaminate,
Riecheggia un eco musicale
ribelle a toni bruni e terrosi.
Richiamo di un corno da caccia,
ululato di Lupi, bramito di Cervi,
cinguettio di Uccelli variopinti
e la voce ipnotica di colei amata.
Mi siedo in ascolto e osservazione
cauta, attento nel cogliere l' attimo,
Sentieri ricchi di verdi foglie
dall' odore forte e coinvolgente.
Muschio, Licheni, Fiori selvatici,
lieto aroma dalle molte sfumature
reazione interiore all' esteriorità
immensa in cui vado a immergrmi.
Tentazione di lasciarmi trasportare,
Sensazione di esser parte integrante,
Emozione dirompente alta d' animo.
Esplosione venosa e arteriososa,
come radici affondano dentro me
portandomi sempre più in profondità.
In questo lasso di tempo conosco
ogni cosa e ogni cosa in me si fonde,
radicando nel mio centro armonico
riesumato dal torpore originato
da interferenze in artificiali create.
Chiudo gli occhi e lascio imprimere
la linfa di questi arbusti nel sangue
infettato da cattiveria e ipocrisia,
nella Mente di subdoli manipolatori,
nello Spirito di chi vuol cambiamenti.
Con questo gesto rettifico superficiali
concetti di umanità poco gradita,
regolandone l' empatia analitica,
ispezionandone gli angoli remoti,
creando un nuovo astro amorevole.
Natura ancora oggi ci insegna
quanto grandezza sia di piccolezze,
piccole e insignificanti lezioni
siano il fulcro di un grande gioco.


11/04/2017       di Sergio Carion 

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